Ref.

Un testo moderno che manca alla Biblioteca del Politecnico. Il mondo dell’additive manufacturing è in rapida evoluzione e non si può rimanere a libri scritti 10 anni fa.

adriano DOT pilagatti AT polito DOT it

Ref.

Of interest for personal research and for the School of Architecture.

The author’s aim is to revisit a long tradition of road and street design, a potentially stimulating and fertile tradition, to force architects to consider the challenges of human traffic and – more ambitiously – to transform current infrastructures. Éric Alonzo has been working on the subject of traffic lanes for ten years, following the legacy of those who have been exploring this field of investigation since the early 1990s.

elena DOT giaccone AT polito DOT it

Ref.

Un libro a cavallo tra la storia e la critica, e che ha come obiettivo la formulazione del concetto di “dignità”, come valore proprio dell’architettura occidentale. Un ritorno non nostalgico alle origini elleniche del fare architettura, e un attraversamento del tempo, che ripropone il valore dei “classici”.

edoardo DOT piccoli AT polito DOT it

Ref.

“Contentious Cities offers unique interdisciplinary approaches to understanding gendered spatial equity in the urban environment. Positioning design as a central component in how cities produce, construct, represent and materialise gendered spatial practices, it brings together practice and theory to critique, question and enable solutions that challenge the root causes of gender inequalities in cities. Through a rich array of case-studies, practice-led interventions, and historical and theoretical perspectives, it examines important issues that affect the ways in which women, and people of diverse gender and sexual identities experience and participate in cities. Thematically organised, it considers problems of street-harassment, heterosexualisation and equity in access and mobility, together with modes of segregation, isolation and discrimination, as well as processes of resistance, intervention and agency.”
The book could be of use to BA-MA students in planning and PhD students in urban studies

magda DOT bolzoni AT polito DOT it

Ref.

An Introduction to Community Development offre un approccio completo e pratico alla pianificazione delle comunità. Collaudato dall’insegnamento degli autori e dalla formazione che essi offrono ai pianificatori praticanti, consente agli studenti di iniziare a fare collegamenti tra lo studio accademico e il know-how pratico in contesti sia privati che pubblici.

An Introduction to Community Development mostra come i pianificatori possano utilizzare gli interessi economici locali e integrare considerazioni finanziarie e di marketing nella loro strategia. Soprattutto, il libro è fortemente incentrato sui risultati, incoraggiando gli studenti a chiedersi: quali sono le migliori pratiche quando si tratta di pianificare per le comunità, e come possiamo misurare accuratamente i risultati della pratica di pianificazione?

Questa nuova edizione, rivista e aggiornata, comprende

una maggiore copertura dei temi della sostenibilità,

discussione del localismo e del suo rapporto con lo sviluppo della comunità,

qualità della vita, benessere della comunità e considerazioni sulla salute pubblica,

e contenuti sui sistemi alimentari locali.

andrea DOT dibernardo AT polito DOT it

Ref.

“the book details how US federal housing policies in the 1940s and ’50s mandated segregation and undermined the ability of black families to own homes and build wealth” – particolarmente rilevante per studenti di pianificazione, nell’analizzare dinamiche di esclusione e disuguaglianza in contesti urbani; utile per studenti del corso di Methodologies for Social Inclusion and Participation

magda DOT bolzoni AT polito DOT it

Ref.

Il volume è utile sia per la didattica che per la ricerca e tratta tematiche poco indagate (materiali biogenici) in modo completo.

francesca DOT thiebat AT polito DOT it

Ref.

Sostenendo un nuovo approccio all’architettura organica, la visione di Kuma qui presentata è nata da decenni di ricerca e pratica. Questa edizione, puntuale e compatta, presenta una raccolta di opere e progetti, di ricerca e di concorso, sia su piccola che su grande scala, che abbracciano costantemente soluzioni strutturali e materiali entusiasmanti nei loro progetti

alessandro DOT direnzo AT polito DOT it

Ref.

In Queer Space il critico e curatore di architettura Aaron Betsky esamina come il desiderio omosessuale abbia creato i presupposti ripensare l’architettura. Gli spazi queer sono nati dalle esperienze degli omosessuali in una cultura etero. Spesso costretti a nascondere la loro vera natura, gli uomini e le donne omosessuali si sono rivolti verso l’interno, giocando con le norme dello spazio interno e creando ambienti di messinscena e di celebrazione dove potersi definire senza paura. I loro esperimenti indicano la strada per un’architettura che possa liberare tutti noi dalle strutture e dagli spazi imprigionanti della città moderna.
Questo testo, risalente agli anni ’90, costituisce un documento fondativo per lo studio dell’architettura da una prospettiva di genere e queer.

michele DOT rinaldi AT polito DOT it

Ref.

Pubblicato originariamente nel 1996, Stud: Architectures of Masculinity è una ricerca interdisciplinare sul ruolo attivo dell’architettura nella costruzione dell’identità maschile. Architetti, artisti e teorici indagano su come la sessualità si costituisca attraverso l’organizzazione di materiali, oggetti e soggetti umani nello spazio reale. Questa raccolta di saggi e progetti visivi analizza criticamente gli spazi che diamo abitualmente per scontati, ma che partecipano silenziosamente alla costruzione della “mascolinità”. Utilizzando una varietà di prospettive critiche (femminismo, “teoria queer”, decostruzione e psicoanalisi), i contributi di Stud rivelano come la mascolinità, sempre un costrutto instabile, sia codificata nel nostro ambiente. Stud affronta anche il rapporto tra architettura e sessualità maschile gay, illustrando i modi ingegnosi con cui gli uomini gay si sono appropriati e hanno riordinato i domini pubblici quotidiani, dalle strade ai sex club, nella formazione dello spazio sociale gay.

michele DOT rinaldi AT polito DOT it